martedì 13 marzo 2012

A Nina

Sono sdraiata su una branda, spalle ad un cuscino poggiato sul muro. Osservo da qui i tuoi capelli bianchi. Siamo due ospiti. in una casa disadorna. ma nuova. Né mia né tua. La tua è troppo umida per contenerti ancora. La mia è tutta scale per te. Da un pò mi adatto a fare la trottola sù e giù per starti vicino. Da quella carica neve che ha svelato ciò che noi figli abbiamo ignorato tra un pallido sole e una pioggia, tra il divenire di stagioni ignoranti. E' servitaa qualcosa questa neve.  A coprire prima e poi a svelare occhi nuovi. Emergenze dell'anima colte grazie al candore e al silenzio.
Sto male ma sto bene. Perchè ho disimparato a progettare. scoprendo come tutto può cambiare da un giorno all'altro, da un respiro all'altro. E quindi è inutile fare progetti. I progetti sono per gli egoisti che progettano solo per sè. Non includendo le variabili.
Sono la spaiata dei mie fratelli e sorelle. quindi tocca a me non avere progetti. Nè coltivarne.
Ma riesco a esserne felice. perchè sono una vagabonda della terra. E scanso con osservanza ogni stelo nuovo che nasce sotto i piedi. Non ho appuntamenti con giardinieri. Ho campi incolti. Ma riesco a vederne anche la selvaggia bellezza. Ieri ho colto le violette dal giardinetto e te le ho portate. Mi hai detto di non odorarle e di metterle davanti alla tua madonnina. Non volgio pensare che anche tu morirai. Anche se sarà così. ineluttabilmente. Ossevo i tuoi capelli bianchi. I tuoi novant'anni portati con leggerezza. E respiro a fondo e imprimo nella mente queste mura disadorne che ci ospitano avendo solo la certezza di un nuovo giorno passibile di cambiamento. Dentro e fuori di noi. In due casi non si fanno programmi a lungo termine. Quando si ha con certezza cosa ci aspetta davanti e quando lo si ignora del tutto. Ti voglio bene.

giovedì 1 marzo 2012

tav


post — 1 marzo 2012 00:41

Il ragazzo con la barba

Marco Bruno è su tutte le Tv.
E’ il “cattivo ragazzo” che da della “pecorella” al poliziotto armato fino ai denti e con maschera antigas indosso.
Chi è Marco? E’ un padre di famiglia di un magnifico bimbo di 2 anni, un lavoratore che non si risparmia e un no tav valsusino da sempre.
Martedì al posto di mangiarsi un panino nella pausa pranzo è corso insieme a tanti a Chianocco per tentare di resistere al migliaio e più di forze dell’ordine che sgomberavano l’autostrada.
La rabbia è tanta ma Marco non perde la testa, non fa gesti inconsulti, scarica solo verso chi in quel momento sta calpestando per l’ennesima volta la dignità di una popolazione, invadendo in modo violento la Valle dove Marco è nato e cresciuto.
E’ un attimo, le Tv riprendono e la vittima diventa il poliziotto armato e a volto coperto e il carnefice il manifestante a volto scoperto e disarmato.
Che i meccanismi dei media siano perversi già lo sapevamo, ma non riusciamo ancora ad abituarci a tali livelli di mistificazione e manipolazione.
L’unico spezzone trasmesso è quello della sacrosanta rabbia, poi però Marco parla per dieci minuti con l’uomo armato in modo tranquillo e pacato, fino a quando lo saluta poichè deve tornare a lavoro (a stomaco vuoto) dicendogli “…comununque vi voglio bene lo stesso”. Questo però nessuna Tv l’ha fatto vedere.
Cosi finisce Marco la sua “violenta protesta”, “vi voglio bene lo stesso”.
Credo che non ci siano altri commenti da fare, specie dopo la violenza di questa sera compiuta dagli uomini in divisa.
Che ognuno risponda alla propria coscienza
comitato no tav spinta dal bass – Takuma
ndr: marco è stato preso dalle ffoo mentre faceva resistenza passiva in autostrada, la stessa che voi anime candide conoscete già